Una marcia per dire no al razzismo e si alla pace. Una marcia che, partita da piazza Verdi, ha toccato i vari punti del centro di Corbetta. Oggi pomeriggio la marcia per la Pace è giunta alla 15° edizione e ha visto la partecipazione dei sindaci dei comuni di Magenta, Robecco sul Naviglio, Bareggio, Cornaredo, Pregnana Milanese, Ossona e diversi cittadini. C’erano anche alcune decine di profughi ospiti della Vincenziana di Magenta. E le sagome anonime di una famiglia alle quali è stato dato un volto umano.
“Oggi gli episodi di razzismo sono sempre più diffusi – ha detto Antonio Oldani del Comitato Pace del Magentino – le persone sono sempre più impaurite e sedotte dalla violenza e dal pregiudizio. Dall’altro lato poco si parla delle grandi mafie che minacciano la nostra sicurezza”. Il Comitato Pace, insieme ad altre associazioni tra cui le Acli di Corbetta e il Muri di Magenta, ha proposto di formare il gruppo ‘Convochiamoci per la Pace’ presieduto da Sergio Colombo. Gruppo che ha scelto di ritrovarsi all’interno della Vincenziana di via Casati per parlare e conoscere i cento profughi africani richiedenti asilo.
“Creare il nemico su cui scaricare le tensioni sociali è una scorciatoia pericolosa e facile allo stesso tempo – continua Oldani – I migranti di oggi, molti dei quali perdono la vita nel Mediterraneo, attraversando il Sahara o nei cassoni dei camion, sono quelli che sperimentano la gravità dei diritti negati. Pensiamo che un secolo fa l’Ispettorato dell’immigrazione degli Stati Uniti parlava degli italiani come di un popolo pericoloso, dedito ai furti e alle violenze. Le stesse parole che molti politici e premier europei usano contro i migranti africani”. Con la musica ‘Il mio nome è mai più’ il corteo è continuato alla volta del sagrato del Santuario, del Comune e della chiesa di San Vittore.