PONTE DI CASTANO – Quando sabato 2 gennaio 2016, poco prima di mezzogiorno, un gregge che inondava la strada del ‘Mulino Vecchio’, mi impediva di proseguire, mi è venuto in mente un libriccino – pubblicato qualche anno fa – che parlava del ‘Sass pastùr’ e raccontava la transumanza invernale delle greggi lungo le rive del Ticino.
Era stato Ambrogio Milani di Lonate Pozzolo – un profondo conoscitore del nostro territorio – a scoprire nella brughiera boscata che raccorda i territori del suo paese e quello di Castano, ‘al sass pastùr’, denominazione che ricordava un pastore morto fulminato in quel sito.
Una stele in serizzo (come ce ne sono ancora parecchie nei nostri boschi), rimasta avvolta nel buio del sottobosco per secoli, illuminata dal sole solo pochi minuti al giorno, ma sufficiente a tramandarne la memoria. Inizialmente Ambrogio, dopo averla ripulita, riuscì a leggerne la data (1771) e alcune righe del testo scavato nella pietra, che documentava come Pietro Bono, dell’età di sedici anni, fu colpito da un fulmine insieme a 36 pecore. Successivamente, gli approfondimenti portarono alla pubblicazione citata, che documenta come la transumanza invernale delle greggi sulle rive del Ticino sia antichissima.
FOTO La via ‘Mulino Vecchio’ in territorio di Castano Primo. Si nota un raro asino bianco che accompagna il gregge insieme ad altri due quadrupedi.