Mario Catanzaro dopo avere patteggiato una pena di due anni e sei mesi per estorsione e lesioni si trova ora ai domiciliari presso la sua abitazione di Magenta. Oggi gli abbiamo posto alcune domande. Non potendolo raggiungere di persona o per via telefonica lo abbiamo fatto tramite il suo legale, l’avvocato Roberto Grittini.
I soldi che ha prestato a Iorillo erano suoi o provenivano da altre persone? In particolare Iorillo ha detto che lei parlava di una fantomatica banda dei calabresi in realtà inesistente. Per quale motivo ha parlato di una banda di calabresi? Per mettere paura al suo interlocutore?
I soldi che ho prestato a Iorillo appartengono a me. Sono soldi che ho prelevato sul mio conto e lo posso tranquillamente dimostrare. Non esiste nessuna banda dei calabresi e non ho parlato di una cosa del genere con Iorillo
Quanto ai 1.500 euro che dovevano essere restituiti nel giro di due settimane, in aggiunta agli ottomila prestati, sono una sua richiesta?
Non ho chiesto nulla di simile. Iorillo mi ha detto che non avrebbe avuto problemi a ridarmi il denaro entro due settimane. Mi sono sentito preso in giro quando mi ha detto che gli serviva ancora del tempo e allora ho reagito con violenza. Lo ammetto, ho sbagliato e questo lo riconosco. Vorrei però precisare una cosa: non sono il titolare del bar ‘Gustalo caldo’ che in questa storia non c’entra assolutamente nulla e ha subito un danno enorme
L’avvocato Grittini spiega che il patteggiamento, di fatto un’ammissione di responsabilità, è stato richiesto per poter uscire immediatamente dal carcere e scontare la pena al domicilio. Tuttavia il legale vuole tenere aperto il processo tramite il ricorso in Cassazione.
Ci rivolgiamo ora direttamente al legale che, finora, ci ha fatto da tramite. Quali sarebbero gli aspetti ancora da chiarire in questa vicenda?
Ce ne sono diversi. In particolare se Iorillo è fallito non dovrebbe essere lui a pagare i dipendenti. Allora a cosa gli servivano quegli ottomila euro? Anche la storia della banda dei calabresi sembra più che altro una millanteria da parte sua visto che il mio assistito non ha detto una cosa simile. In questa storia c’è stato un patto tra due persone che si conoscevano. Un prestito di soldi contro la promessi di restituirli nel giro di pochi giorni. Non c’è alcuna usura da contestare e, infatti, non è stata contestata. Quando Iorillo non ha restituito i soldi come promesso il mio assistito si è sentito preso in giro e ha reagito passando dalla parte del torto. Di questo si scusa, ha sbagliato a reagire con violenza. Ma non è un estorsore.