TURBIGO – E’ successo che 21 reattori francesi siano stati fermati per controlli all’inizio della stagione invernale, per cui l’energia elettrica che l’Italia importa (15% del fabbisogno nazionale), oltre ad aver un costo maggiore, è diventato conveniente produrla in Italia. Le centrali non mancano, ma sostituire d’emblée la produzione di sei centrali nucleari che lavorano per dare energia agli italiani non è così automatico.
E così i turbogas della centrale Iren di Turbigo da 850 Megawatt stanno andando a pieno regime da alcuni mesi con grande soddisfazione dei proprietari. E’ quanto ci ha detto uno dei sessanta lavoratori rimasti a lavorare in quella che fu la più grande centrale termoelettrica del Nord Italia e che sembrava destinata a chiudere baracca e burattini. E non è detto che non risorga dalla ceneri visto che l’intervento che era stato previsto (c’è una turbina Siemens ancora imballata nell’area della centrale) una decina di anni fa – per mantenere la medesima potenza installata originariamente, il doppio dell’attuale – possa essere resuscitato.