TURBIGO – Due piante di osmanthus nei vasoni d’ingresso avevano segnato l’introibo della Festa d’in Giò che – nonostante il brutto tempo – ha donato le necessarie risorse per sostenere i costi di restauro della cappella di San Carlo Borromeo, nella chiesa dedicata ai martiri cristiani Cosma e Damiano.
Ora che – dopo due mesi di lavoro – il restauro è terminato, la parete della cappella di San Carlo è sovrastata da un angelo custode, mentre nella parte bassa un affresco settecentesco racconta una storia sconosciuta di grazia ricevuta. Mentre lo stile dell’angelo custode rimanda a Carlo Bonomi che curò il restauro della cappella agli inizi del Novecento – come ha documentato Paolo Mira – dell’ex voto nulla sappiamo. Solamente che è bello…