Ho letto un titolo di quotidiano, “Più c’è storia, più c’è qualità”. Non ci credo, ma è servito a farmi venir voglia di continuare la ‘Storia delle Vie turbighesi’, un impegno che mi sono preso con me stesso e che vorrei completare prima di andare all’altro mondo, anche perché mi ha sempre dato fastidio lavorare per niente – perché assomiglia molto allo ‘sprecare’ – e questa ‘storia’ raccoglie dati e notizie affastellati insieme in decenni di ricerche nelle nostra storia locale. Tant’è che, per non perdere il vizio, gli ultimi trent’anni di storia turbighese li abbiamo voluti documentare, come ‘Gruppo d’In Giò’, in 32 pagine, che assiemate alle ‘Vecchie Immagini turbighesi’ (pubblicate trent’anni fa) daranno una visione completa del Novecento. Questa puntata la dedichiamo al ‘Mulino Vecchio’ in territoio del Ponte di Castano, un gioiello storico, documentato già nel 1111, che ha attraversato i secoli, ma adesso è stanco, non ce la fa più, le gambe si sono già piegate.
87 – MAZZINI Giuseppe (1951)
Collega la piazzetta ‘Cinque Vie’ alla Via Patrioti e fu denominata il 12 agosto 1951. ‘Teresah’ ebbe a scrivere che sì Giuseppe Garibaldi, ma è Giuseppe Mazzini il vero artefice dell’Unità d’Italia. Sulla destra, andando verso Via Patrioti, si incontrano i resti di quella che fu la conceria Barengo, poi l’ex Tomboni, l’uscita dell’U2, l’ex Lanepelli; mentre sulla sinistra prospettano una serie di villette a dare un carattere residenziale alla zona.
88 – MILANO (1951)
Dal ponte sul Naviglio Grande (realizzato dalla Provincia nel 1956 per dare continuità alla circonvallazione) prosegue fino al confine di Castano Primo ed è parte integrande della Strada Statale 341 ‘Gallaratese’. Fu così denominata con delibera del Consiglio Comunale del 12 agosto 1951. Ci fu il rischio che tale Via diventasse l’asse di penetrazione verso Malpensa da parte del Piemonte. Al tempo, si parlava di un nuovo ponte sul Ticino a valle dell’esistente, ma poi – per fortuna – non se ne fece niente (la Boffalora-Malpensa ci salvò!), altrimenti avremmo avuto sul territorio turbighese una cesura che avrebbe diviso in due il paese: altro che ‘Turbigo spezzata’.
89 – MINZONI don Giovanni
Collega la Via Villoresi alla Via Plati e fu denominata con delibera n. 68 del Consiglio Comunale del 29 novembre 1985, in memoria di un prete antifascista, ammazzato a sprangate il 23 agosto 1923. La ‘giustizia’ non seppe individuare né i mandanti, né gli esecutori. La Via fu prolungata di 113 metri nel gennaio 2008.
90 – MOLINARA (1965)
Corre lungo la linea di confine con Castano Primo e fu denominara con delibera del Consiglio Comunale del 9 marzo 1965. A Castano la chiamarono anticamente ‘Strada della Valle’, proprio perché porta alla valle del Ticino, ma poi cambiarono denominazione con ‘Strada dei Mulini’ per i due impianti esistenti al Ponte di Castano azionati dalla roggia molinara. Quindi, oggi, sono presenti entrambe le due stratificazioni: un tratto si chiama ‘Strada della Valle’, un altro tratto ‘Via Ponte Castano’.
Abbiamo detto che la strada traccia il confine tra due Comuni: sulla destra, andando verso la valle, è territorio di Castano, mentre la sinistra è, perlopiù, territorio di Turbigo che ha denominato l’antica strada ‘Via Molinara’.
E’ una delle strade più antiche del territorio, molto probabilmente preistorica, per i ritrovamenti archeologici affiorati in questi anni. Da quelli rinvenuti nell’area dell’attuale Villa Seratoni (nei pressi della quale è documentata la chesetta longobarda di San Pietro), a quelli che la cava ci ha restituito: si tratta di fossili di molluschi e di bovidi, prime testimonianze di vita nel nostro territorio. Documentati e studiati sono anche i ritrovamenti avvenuti all’inizio del Novecento in occasione degli scavi del Canale Industriale, il cui tracciato si sovrappose alla ‘strada mercatoria’ che collegava i paesi dei Laghi a Pavia costeggiando il Ticino.
Proseguendo nella direzione Ovest-Est, la strada porta all’antico borgo di Castano dove attraversa Corso San Rocco, attraversa longitudinalmente la Piazza e si infila nel Corso Martiri Patrioti. Passando dietro al Cimitero, prosegue verso Legnano. Difatti, anticamente la strada – in linea retta – congiungeva il Ticino all’Olona, i due fiumi più importanti di questa fetta di territorio. ‘Strada molinara o mornera’, dunque. Quando l’Olona non aveva più la forza per far ruotare le macine dei mulini, si portava il grano a macinare negli impianti del Ticino. Ecco perché – all’inizio del Settecento – è stato fatto un meraviglioso ponte in pietra, su quello che oggi si chiama il ‘Naviglio Vecchio’ (ma che allora era parte integrante del Naviglio), per permetetre ai convogli carichi di grano di arrivare ai mulini del Ticino. E sono ancora lì, in disarmo, specialmente il ’Mulino Vecchio’ nella foto, con una ruota gigantesca che si sta disgregando piano piano.
FOTO Il ‘Mulino Vecchio’ in territorio del Ponte di Castano Primo