Da oltre trent’anni il Museo Storico Civico Cuggionese svolge attività di recupero e conservazione di oggetti legati al lavoro quotidiano e testimonianze storiche, per non disperdere la memoria del passato.
Fedeli a questo principio gli Amici del Museo hanno recuperato un nuovo oggetto che va ad arricchire il patrimonio esistente. Si tratta di un timbra cartellini di fine ‘800 che è stato presentato alla tradizionale Festa del Baragioeu. Il macchinario è stato donato al Museo da Italo Guenzati che l’ha trovato nel magazzino della falegnameria di famiglia. Probabilmente era stato acquistato dal nonno. “Il museo di Cuggiono si arricchisce di uno strumento di grande valenza storica – spiega il presidente Gabriele Calcaterra – rimesso a nuovo grazie alla capacità della gente di Cuggiono“.
Questo tipo di macchina, dotata di orologio, fu inventata negli Stati Uniti da Alexander Dey. Ogni operaio inseriva un perno nel foro accanto al proprio numero di matricola, il perno faceva scattare un timbro che andava a registrare su un disco di carta l’orario di entrata e di uscita dalla fabbrica. “Il modello ritrovato a Cuggiono – aggiunge Calcaterra – è stato fatto da un’azienda italiana torinese, la Musina Attilio, premiata all’esposizione di Parigi nel 1867“. Il timbra cartellini è stato sistemato nella parte meccanica e di orologeria da Gianni Colori; il restauro della cassa di legno è stato eseguito da Giovanni Pandini. Le parti mancanti, nel rispetto del progetto originario, sono state realizzate da Gianni Vismara e realizzate grazie da COSMEL srl di Cuggiono.
Alla festa è stato presentato anche il volumetto “La latteria modello dell’azienda agricola Conte Cicogna“. Basato su documenti rinvenuti tra il materiale del Museo, racconta l’organizzazione della latteria a partire dalla stalla fino alla produzione del latte. Non c’è indicazione dell’inizio dell’attività, nessuna sulla fine, si può solo ipotizzare che fosse legata alla improvvisa morte dell’Ing. Carlo Cicogna nel 1928. Leggendo il volumetto si scopre che le mucche erano allevate in stalle dove regnava pulizia ed igiene primo punto per produrre del buon latte.
La mungitura era meccanica e per garantire ancora maggiore sicurezza il latte veniva filtrato appena raccolto. Passava poi in un refrigerante speciale dove veniva portato a bassissime temperature, da lì passava in un altro filtro e poi veniva imbottigliato da una speciale macchina. Una latteria modello che si era imposta regole sulla vigilanza igienica del latte che venivano introdotte in maniera obbligatoria solo nel 1929, con il Regio Decreto n.994. Il conte Annoni era morto l’anno prima.
La festa del museo è stata caratterizzata anche dalla straordinaria esposizione di Vespe nelle sale centrali di Villa Annoni. Modelli storici, a partire dalla V98 del 1947, per passare a modelli degli anni ’50, ’60, fino alla 200 rally Vse1t del !972. Vespa un mito italiano che ha accompagnato il boom economico, la libertà di movimento e anche l’emancipazione femminile perché questa due ruote poteva essere agevolmente guidata da una donna con la gonna.
L’evento è stato possibile col patrocinio del Comune, non possiamo non citare la presentatrice, Donatella Tronelli, in grado di rendere ogni semplice mostra, cosa di alto livello e spessore ed ha trasmesso interesse ed emozioni all’inaugurazione e infine, grazie alla collaborazione con Rossi Service nell’ottica di una valorizzazione operativa del connubio fra imprese/territorio/associazioni che ha visto anche la collaborazione dell’Azienda Agricola Cirenaica per la stampa del volumetto sulla latteria Cicogna.