Arianna Talamona e Arjola Trimi, due ragazze che hanno vinto. Non solo nello sport, ma soprattutto nella vita. Due campionesse, con la C maiuscola. Venerdì sera al cine Teatro Agorà di Robecco sul Naviglio si è tenuta una sera speciale, voluta fortemente da quel campione di ciclismo, che oggi è consigliere delegato allo sport, Andrea Noè, alla quale hanno preso parte tantissime persone. Soprattutto ragazzini con i loro genitori. Hanno visto il film ‘I pesci combattenti’ ideato e diretto da Riccardo Barlaam giornalista del Sole 24 Ore originario di Magenta, che vive a Cassinetta di Lugagnano. Il titolo di questo film rispecchia in maniera perfetta quello che sono le due ragazze ospiti ieri sera a Robecco. Due pesci combattenti. Due ragazze che hanno lottato duramente per arrivare al traguardo.
Lo ha detto anche il sindaco Fortunata Barni: “Siamo qui a confrontarci con due ragazze che sono stare capaci di abbattere ogni barriera culturale diventando l’orgoglio dell’intera nazione. Con le loro imprese hanno fatto comprendere a tutti noi l’importanza di affrontare le sfide della vita senza lasciarsi condizionare dalla paura di fallire. Loro, più di altri, ci insegnano cosa vuol dire essere campioni. Campioni nello sport e campioni nella vita. Grazie a loro lo sport diventa un importante strumento per la trasmissione dei valori”. Due pesci combattenti, ma nel documentario di Barlaam ce ne sono altri che ieri sera non sono intervenuti a Robecco perché stanno preparando delle gare importanti. Arianna e Arjola si sono confrontate con i ragazzi e con gli adulti. Hanno risposto alle loro domande.
Chi sono? Hanno un curriculum sportivo di primissimo livello. Arjola Trimi ha vinto tre ori agli europei di Funchal e un argento ai giochi paralimpici di Rio, per citare solo una parte del suo palmares. Anche Arianna Talamona ha conquistato un oro a Funchal nei 200 misti. “Le tante trasferte fatte mi hanno portato a capire quanta fatica è necessaria per raggiungere un certo risultato – ha detto Arjola Trimi. Se poi riesci a coronare il tuo sogno con una vittoria allora tutto diventa ancora più bello”. Entrambe si riconoscono perfettamente nel titolo del film. “Con il talento si nasce – ha aggiunto Arjola – ma va coltivato. Perché senza il sacrificio e la voglia di mettersi in gioco non si ottiene nulla”. E Arianna ha aggiunto: “Il lavoro duro batte il talento, quando il talento non lavora duro. L’ho letto in un libro in cui si parlava di un campione di triathlon. Perché sport vuol di re anche abbracciare la fatica”. Alla fine della serata il sindaco Barni ha consegnato un volume che parla della storia robecchese alle due campionesse. Due esempi per tutti. Due storie da raccontare.