Se si unisce entusiasmo, desiderio di conservare le radici del passato attraverso lo studio approfondito e il recupero, si descrive in breve la giornata al Museo di Cuggiono di Domenica 8 Aprile.
Protagonista è stato il torchio da stampa a caratteri mobili al quale i soci Enrico Naggi e Gianni Vismara hanno deciso di ridare vita dopo che da 35 anni giaceva impolverato.
Questo macchinario, prodotto dalla Ditta Amos Dell’Orto di Monza nel 1855, fu addirittura usato per stampare il regicidio di re Umberto 1°. In seguito fu acquistato dalla tipografia Gasloli di Cuggiono e infine acquisito dal Museo. Il lavoro minuzioso dei soci menzionati, lo hanno messo in grado di stampare manifesti a scopo didattico. Ottimo consulente per Vismara e Naggi è stato Gianni Gualdoni: l’ultimo operatore ad utilizzare il torchio quando ancora nella storica tipografia era in funzione.
Numerosi i visitatori che hanno avuto modo di stupirsi nel vedere all’opera i “Novelli tipografi”. Hanno avuto modo di ammirarli anche i componenti del Gruppo Dune Fuori Strada Legnano 4×4, appoggiati dal Lions Club Naviglio Grande Cuggiono Robecchetto, entrambi Club satellite del L.C. Maggiolini di Parabiago.
Un Aquilotto Bianchi modello Rapallo 1959 che alcuni mesi fa giaceva in uno scantinato, ha ripreso vita e smalto grazie all’impegno profuso per il museo dal concittadino Roberto Carnaghi. Il due ruote, un mezzo popolare tendente a soddisfare in passato le esigenze di locomozione, troverà collocazione nelle sale a piano terra del museo.
Le sorprese riservate al pubblico si sono susseguite: è stato scoperto un modellino in scala del 18BL, la mitica autobotte che è il simbolo del museo di Cuggiono. Il modellino è opera del signor Magro.
Nel tardo pomeriggio, il Landini Testa Calda (un trattore molto particolare) che per tutto il giorno troneggiava fuori dal museo, è stato condotto sull’aia dal proprietario: signor Offredi di Cuggiono. Emozionante e inconsueta è stata l’accensione del particolare mezzo agricolo Il suo “sound” è stato accompagnato dalla band di Enrico Gerli.
Ottimo l’inizio di stagione del museo.
Foto Maurilio Garascia – Testo Mimma Rainoldi