NOSATE-CASTANO-TURBIGO. Avevo letto sull’ultimo numero di Agorà (espressione della Comunità Pastorale di Santa Maria in Binda) una nota di don Giuseppe Monti (“Esistono persone che non dimenticano i sogni nel cassetto, ma li fanno accadere”) e mi è venuta la voglia (alla mia età sono rare!) di tratteggiare la figura e l’opera di questo uomo di chiesa. L’avevo conosciuto da vicino al tempo in cui seguiva la pubblicazione di un libro sul Crocifisso di Castano, alla quale avevo partecipato, così come alla serata di presentazione, in tempi oramai lontani. Volevo sottolineare alcune pezzi del suo scritto, però non avevo sottomano una foto per cui sono andato a scavare nell’archivio del tempo in cui facevo il cronista e ho trovato quelle che pubblico, una del tempo in cui era sindaco Paccagnini.
Inizia così la sua riflessione sullo ‘stato di Nosate’ di don Giuseppe:
“La Parrocchia è il luogo della testimonianza, della trasmissione della fede, della concretezza delle opere. Questa operosità richiede a tutti la disponibilità a donare tempo per avviare percorsi condivisi e…le difficoltà che si incontrano sono tante.
Una prima difficoltà è l’anagrafe: a Nosate le nascite si contano sulle dita di una mano, mentre molti sono gli anziani, e questa è una fragilità che può portare a rassegnarsi e lasciare che le cose finiscano da sole; è una tentazione che cresce con il passare degli anni.
Ma non tutti sono così: si incontrano anche persone che non lasciano che le cose accadano senza far nulla, persone che si tengono strette i loro sogni, non li dimenticano nei cassetti. Queste persone hanno bisogno solo di trovare le modalità per metterli in comune (…).
LE DONNE DEL MERCOLEDI’ – Osserviamo che cosa hanno fatto nel loro impegno costante per sostenere la parrocchia. Hanno continuamento sognato il restauro della cappella di San Guniforte dopo quella dei Magi; ebbene questo sogno ora accade. Dopo tanta attesa sono arrivate le autorizzazioni per il restauro di ‘tutta la chiesa’. In settembre inizieranno i lavori e, oltre alla cappella di San Guniforte, sembra possibile affrontare anche il restauro delle cappelle vicine.
NOSATE E’ CAMBIATO, MA NON BISOGNA FERMARSI AI RIMPIANTI – Troviamo anche persone che guardano con sofferenza i locali adiacenti alla chiesa: c’era l’oratorio, c’erano i ragazzi, ma c’era anche l’asilo, la scuola elementare…quante cose non ci sono più. Nosate è cambiato. Fermarsi ai rimpianti non serve: conservare il ricordo è importante, ma poi occorre andare oltre. ‘Sognare’ spazi risanati, messi a norma e a servizio della comunità tutta. Il gruppo che si ritrova per organizzare la liturgia ha manifestato la volontà di ristrutturare questi spazi. E’ un ‘sogno’, non sappiamo se si realizzerà, ma occorre che se ne parli, che altri vengano coinvolti (…)
LA PARROCCHIA E’ STATA UN DONO – Mentre scrivevo per Agorà di settembre ricordo che sono già passati tre anni quando, lasciando Castano, il Vescovo mi ha proposto di collaborare con la Comunità della ‘Madonna in Binda’ seguendo in particolare come referente la parrocchia di San Guniforte di Nosate. Questa indicazione mi aveva sorpreso, ora riconosco che questa parrocchia si è rivelata per me un dono provvidenziale. Nosate mi ha evitato il pericolo di chiudermi nella debolezza della vecchiaia (…). Mi sono trovato in un ‘nuovo ruolo’ e, liberato dalle pressioni organizzative e amministrative, mi ha portato ad un affidamento puro a Dio, ha facilitato una preghiera più semplice e spontanea, favorito una lettura calma e orante della Parola di Dio e anche gustare con più intensità la bellezza della liturgia (…)”.
CHI E’ DON GIUSEPPE MONTI. Nato il 25 gennaio 1940, conseguì nel 1959 il diploma di geometra ed esercitò per qualche tempo la professione. Entrato in seminario fu ordinato sacerdote il 28 giugno 1967. Dal ’67 all’80 fu coadiutore nella parrocchia di San Fermo a Varese, dall’80 all’83 coadiutore nella parrocchia di S. Giovanni Battista alla Bicocca di Milano e, dall’84 all’88 alla prepositurale di S. Stefano a Sesto San Giovanni.
Nominato dal cardinale Carlo Maria Martini prevosto parroco di San Zenone a Castano Primo fece il suo ingresso l’11 settembre 1988. A Castano è stato promotore di diverse pere tra cui il restauro della prepositurale, la ristrutturazione dell’Oratorio femminile di Via Diaz, il restauro della chiesa sussidiaria di San Rocco, la sistemazione del santuario della Madonna di Gré. Infine, da decano è rimasto per circa trent’anni a Castano per poi diventare referente della parrocchia di Nosate.
Ad multos annos