TURBIGO – In epoca tardo-imperiale l’antica via strategica di arroccamento prealpino, la pedemontana Aquileia-Eporedia-Val d’Aosta-Val di Susa, fu rimodernata per adattarla alla nuova situazione militare e, in questo contesto prese vita la Como-Novara la cui localizzazione è rimasta sempre contraddittoria. Primo, perché questa strada, come tutte le strade antiche, aveva parecchie varianti. Una di queste, proposta da Pier Giuseppe Sironi (A.S.L., serie IX, vol. IV, 1966) per il tratto Sibrium-Novaria transitava nei pressi di Gallarate dirigendosi su Turbigo. “A parer nostro – dice il Sironi – molto significativo è il fatto che ancora nel XII secolo la comunità di Velate, presso Varese, portava al ponte di Turbigo legname per la sua manutenzione”. CESARE MANARESI, Regesto S. Mariae de Monte Vellate, Roma, 1937, doc. 399, pp.271-72
L’Anonimo Ravennate (VI sec.) nella sua ‘Cosmografia’ registra l’esistenza della Como-Castelseprio-Novara che parte da Como, passa per Olgiate Comasco, Binago, Venegono. Lonate Ceppino, Castelseprio, Gallarate. Una conferma è quella che oggi si chiama Strada Stradale 341 ‘Gallaratese’, era così descritta qualche secolo fa: “Una delle principali strade di comunicazione fra il Piemonte e la Lombardia fu sempre quella che, provenendo da Novara, passa per Galliate sino al Ticino e, al di qua, per Turbigo si dirama in tutta l’Alta Lombardia, traversando le grosse e commerciali popolazioni di Busto Arsizio, Gallarate, Varese e Como, si scarica nella Svizzera Ticinese”. ARCHIVIO CIVICO TURBIGO, Lettera a stampa inviata al Ministero dei Lavori Pubblici dalla Giunta Municipale guidata dal dott. Francesco Bussola, 6 Novembre 1865.
FOTO – L’ipotesi di P.G. Sironi sulle strade romane del V-VI secolo d. C.