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Reportage sulla situazione profughi a Budapest da un cronista ‘Altomilanese’
Cronista appassionato di reportage Francesco Maria Bienati di Cuggiono non ci ha pensato due volte. Domenica mattina partenza dalla Malpensa per Budapest, ritorno in serata. Obiettivo: documentare la situazione di centinaia e centinaia di profughi alla stazione ungherese
Come hai organizzato la tua spedizione?
Sono partito di buon mattino e, arrivato all’aeroporto di Budapest, ho preso il taxi per raggiungere la stazione. Il mio timore era che non vi fosse più nessuno, che avessero già lasciato la città. In quel caso li avrei seguiti, ma la spesa sarebbe stata davvero eccessiva
Quale situazione hai trovato a Budapest?
Tutto sommato abbastanza ordinata. La Polizia controlla da lontano quello che succede e numerosi volontari aiutano i profughi. C’è chi da loro da mangiare, altri li sostengono durante il trascorrere delle ore. C’è chi canta, chi li fa ballare. La situazione è triste soprattutto per i bambini. Sono tantissimi. I volontari donano ai profughi i telefonini e con questi loro contattano i familiari.
Hai parlato con loro? A quale nazione appartengono?
Sono soprattutto siriani, ma ci sono afghani e tantissime famiglie che provengono da altre nazioni.
Dove sono diretti?
Qualcuno in Germania, tantissimi in Belgio e in Svezia. Dipende dalle conoscenze che hanno
Hanno manifestato ostilità verso i giornalisti?
No, anzi tutt’altro! Appena si accorgevano che ci occupavamo di loro facevano di tutto per farsi notare. Ci dicevano di non abbandonarli perché grazie a noi avrebbero avuto visibilità e il mondo avrebbe saputo quello che stavano passando
Quindi non hai assistito ad episodi di violenza nei confronti dei richiedenti asilo
Assolutamente no. Tutto si sta svolgendo nella normalità. Molti hanno già lasciato l’Ungheria per altre destinazioni
Cosa ti spinge a compiere reportage all’estero? Lo fai per guadagno o per pura passione?
E’ la passione che ti spinge a fare reportage in terre lontane. Non abbiamo guadagni, ma soltanto spese. E’ bello essere sul posto mentre accade qualcosa e poterlo raccontare. Il giornalismo è una passione bellissima.
Graziano Masperi
(foto corrierealtomilanese.com – Francesco Maria Bienati)