Che sia uno degli argomenti più chiacchierati di quest’anno è ormai noto, ma ci siamo chiesti come mai le critiche nei confronti di questa nuova maturità si sono rivelate tanto pesanti quanto incessanti?
L’assenza di punti chiave, determinanti negli scorsi anni, l’aumento dei crediti, il nuovo e rivoluzionario colloquio hanno portato non poche polemiche, spesso sfociate in manifestazioni, scioperi e proteste. Ma qual è il vero motivo di tanto scalpore?
Il sistema scolastico italiano, come diceva Einstein, ha sempre “giudicato un pesce per la sua capacità di arrampicarsi su un albero”, vale a dire che spesso veniva premiato chi era il prototipo, perfetto e conforme, del sistema stesso. Ha sempre insegnato che per dimostrare di sapere, bisognava conoscere argomenti che sarebbero stati oggetto di una verifica scritta oppure orale. Ha preparato dunque gli studenti ad un colloquio diretto, lineare, nel quale prendeva il massimo dei voti chi dimostrava di conoscere la lezione del giorno, non importa se a memoria o meno.
Ora si sta chiedendo agli studenti, pochi mesi prima della grande prova, di accantonare tutto ciò che si è imparato nel corso degli anni per essere oggetto di una nuova sperimentazione. E non si sta chiedendo di accantonare il cosa, cioè quello che si è studiato, ma come lo si è fatto fino a poco tempo prima. L’idea è quella di una busta anonima e casuale con un argomento extra-scolastico al suo interno e lo studente dovrà impostare dei collegamenti istantanei con la maggior parte delle materie scolastiche. Non avrà la possibilità di impostare questo discorso precedentemente, perché, appunto, dovrà sostenerlo al momento dell’esame, senza quindi alle spalle uno studio sistematico e conciso.
La riforma in sé, permette di valutare la persona in questione per la sue capacità di argomentare, spaziare e ragionare ma non è bilanciata in base al livello didattico di ogni studente e risulta profondamente confusionaria per il suo poco preavviso. Soprattutto, non è stata preceduta da un percorso di preparazione, che avrebbe dovuto avere inizio, quanto meno, qualche anno prima. E senza un’adeguata preparazione a questa tipologia di colloquio, con l’ansia e l’agitazione del momento, si rischia di non riuscire a valutare adeguatamente il singolo studente, che si vedrà esaminato per qualità che non gli sono state insegnate nel corso degli anni.