MALPENSA – Qui da noi, ma anche in buona parte del mondo, Malpensa è sinonimo di aeroporto, visto che da almeno un secolo si parla che ‘quella giovine terra morenica, secca, piatta’ avrebbe ospitato un grande aeroporto’:
“Il sole alto brucia il verde magro ed assetato. La silice sterile, il ciottolo levigato dalla corsa del tempo, le ombre non si allungano nella sera, ma giocano timide e mobili coi modesti rilievi del terreno, tra le basse ginestre… Cede al vento con dolcezza l’erica, dome sott’essa la cicala e corre la vipera…Terra di caccie e di speranze agricole la cantarono i poeti: Manzoni, carezzando col bastone la ginestra; D’Annunzio, sul cavallo ben pettinato. Infine, i pionieri del volo fecero alzare lee prime macchine…” (VICTOR PICENI, La Malpensa, dono della natura e certezza dell’avvenire, in ‘Rassegna Gallaratese di Storia Patria, 3/1950).
1948 – La città di Malpensa
Recentemente è stato festeggiato il compleanno in cui il senatore Gaetano Facchinetti, coadiuvato dal sindaco di Busto Arsizio, Giovanni Rossini, fondò con capitali privati degli industriali locali, la società che avrebbe dovuto gestire l’aeroporto intercontinentale. Lo Stato non tardò a farsi vivo e aggiunse altri 330 milioni a quelli stessi già raccolti. Già settant’anni fa si prevedeva che la ‘Grande Milano’ avrebbe, con il tempo, assorbito Gallarate, Busto, Legnano e Rho in una grande metropoli dal nome inequivocabile: ‘La Malpensa’.
1971 – Il progetto originario
Il tema dell’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa si è sviluppato sin dagli anni Settanta (legge dell’8 maggio 1971), quando la soluzione individuata per l’aeroporto prevedeva l’allungamento delle due piste esistenti (una di 3900 metri) e la realizzazione di una terza pista a ‘baionetta’. Tale soluzione fu subito osteggiata dalle comunità locali che, oltre a lamentare un mancato coinvolgimento nel processo decisionale, evidenziarono il forte impatto ambientale.
1985– Il Piano Territoriale del Parco del Ticino
All’inizio degli Anni Ottanta, la Regione, nell’approvare il Piano Territoriale del Parco del Ticino, individuò un’area dedicata all’ampliamento dell’aeroporto. Fu studiato anche l’orientamento della terza pista allo scopo di diminuire l’impatto da rumore sui centri abitati limitrofi. Al tempo del Governo Craxi, dopo sei anni dalla presentazione del disegno di legge, con la 449/85 vennero stanziati i finanziamenti e la Sea, che era la società concessionaria per la progettazione e la realizzazione del nuovo aeroporto, presentò il progetto di Piano Regolatore Aeroportuale, denominato ‘Malpensa 2000’ che prevedeva la riqualificazione delle esistenti due piste e non accennava ad alcuna ‘terza pista’.
- 1998. Il ventennale festeggiato dai 24 milioni di passeggeri; ‘Il brand Milano tira!’
Tutti contro ‘Malpensa 2000’, dai Sindaci ai Parroci, ma il 28 ottobre 1998 l’hub ‘Malpensa’ aprì i battenti. Evento questo il cui ventennale è stato festeggiato qualche settimana fa al Terminal 1, ma i Sindaci non hanno partecipato alla fausta ‘cerimonia’, nonostante il presidente attuale della Sea, Pietro Modiano continui a dire che è necessario recuperare il rapporto con i locali e pensare alla sostenibilità del territorio che quest’anno ha visto volare 24 milioni di passeggeri. Qualcuno dei Primi Cittadini ricorda ancora il decreto del ministro dell’Ambiente Ronchi che vietava i voli notturni, decreto che fu bocciato dal Tar e il ministro, parente di un parroco di Robecchetto con Induno, non fu più rieletto.
La parola inglese ‘hub’ indica il mozzo della ruota, il punto dove partono i raggi. Gli aeroporti hub sono quelli che raccolgono passeggeri e merci provenienti da altri aeroporti e li indirizzano verso destinazioni intercontinentali. In Europa sono quattro: Parigi (Charles De Gaulle), Francoforte, Amsterdam e Londra (Heatrow). Più di duemila miliardi di vecchie lire furono spese per aprire l’hub il 25 ottobre 1998, il quale aveva un solo collegamento a Nord attraverso l’autostrada A8 e la S.S. 336 (realizzati nel 1990). Il collegamento con le Ferrovie Nord sarebbe diventato operativo nel 1999 con un tempo di percorrenza di 40 minuti da Milano a Malpensa. Poi le cose cambiarono con la realizzazione della Boffalora-Malpensa (2008) e, recentemente, è stato dato l’ok definitivo al prolungamento che arriverà – in seguito – alla tangenziale Ovest di Milano, seguendo pedissequamente le tracce del progetto originario nonostante la ‘guerra continua’ delle amministrazioni locali al progetto. Infine, il nuovo collegamento T1-T2 (che ha portato alla luce reperti della Civiltà di Golasecca) inaugurato nel 2016 ed ora si parla di collegare la stazione ferroviaria di Gallarate al Terminal 2.
2018 – Work in progress
E’ in corso il restyling del Terminal 1 avviato prima di Expo e ormai giunto al termine, così come il terminal dedicato ai voli privati. Per tale scopo è stato aperto il cantiere tra il T1 e il T2 per la realizzazione della pista dove atterreranno i jet privati, sul modello di quanto si vede nei film americani e qualcuno comincia a riparlare della Terza Pista (bocciata nel 2014) che nessuno vuole, ma visto l’andazzo, certamente, prima o poi, sarà realizzata e ‘pagata’ con il rumore che i locali saranno castigati a sopportare. Chi si oppone – il Comitato di ‘Viva Via Gaggio’ – ha chiesto, prima di ogni decisione, la Valutazione Ambientale Strategica (Vas), mai realizzata anche in relazione all’obiettivo posto da Sea nel nuovo Master Plan (2015): 32 milioni di passeggeri e un milione di tonnellate di merci entro il 2030!
Consolazione finale
Attualmente sono circa 20mila i dipendenti di Milano-Malpensa, metà dei quali abita nella Provincia di Varese e, più o meno, l’altra metà è divisa tra le province di Novara e Milano. La sola Gallarate – è stato dichiarato recentemente – conta 1583 occupati a Malpensa, insieme al fatto che “ogni milione di passeggeri in più corrisponde a mille nuove posizioni lavorative”. Quindi, in questi tempi di miseria, lamentarsi per le rotte di sorvolo diventa sempre più difficile, anche perché – anche questo è stato dichiarato – fino al 2030 la terza pista non si farà. Dopodiché noi saremo morti e altri prenderanno in mano la croce per andare contro la tempesta…
FOTO IL simbolo che troneggia dagli Anni Settanta su tutti i volantini di protesta…