La recente notizia del taglio di ben 2,9 milioni di euro ai trasporti pubblici ha allarmato i sindaci di quasi tutti i comuni del milanese. Tant’è che, all’appello di quest’ultimi, la Regione ha inscenato un vero e proprio botta e risposta, buttando la questione sul partitico, piuttosto che sul politico. Risultato? A prescindere dalla pesantezza o meno della questione, dalle responsabilità e possibilità di rimediare ad una prevedibile situazione di criticità, il nostro Paese si dimostra ancora incapace di costruire un dialogo serio fra i diversi livelli di governance territoriale. Peccato che, a pagarne le conseguenze, siano sempre i cittadini ed i comuni, loro organi di rappresentanza più vicini. Ma ad un botta e risposta a discapito dei comuni mortali c’è, purtroppo, qualcosa di peggiore: l’indifferenza. E’ il caso, per esempio, della Sindaca del Comune di Magenta, Chiara Calati, che, di concerto con i comuni non firmatari della missiva, ha preferito scegliere la via del silenzio.
Difficile abbassare la voce quando si parla di tagli al trasporto pubblico locale, verrebbe da dire. Specie se si tratta di una cittadina quale è Magenta, che da tempo si trova al centro di tanti discorsi sulla mobilità intraprovinciale.
Nel frattempo, l’unica soluzione sembra rimanere quella proposta dall’assessora Claudia Terzi. Ovvero, ricorrere al “tesoretto” di 50 milioni derivante dal nuovo sistema di tariffazione integrata. Sarebbe mettere, come per tradizione nazionale, le mani nelle tasche degli italiani.
Oggi, in merito a questa situazione ne abbiamo parlato con Paolo Razzano, responsabile degli enti locali per il PD.
Qui sotto il video completo dell’intervista: