TURBIGO – Dieci anni fa – il 14 settembre 2008 – con l’architetto Angelo Vittorio Mira Bonomi andammo a Golasecca con la sua jeep a visitare la casa da lui progettata e “costruita a sua immagine e somiglianza”, secondo quella visione panteistica di cui spesso parlava, così come la ‘Selvaggia’ fu costruita ad immagine e somiglianza di Carlo Bonomi.
Immersa nella natura, con alti pini silvestri fu costruita nel 1973. “Il progetto l’ho elaborato in una notte”, ci disse, poco prima che entrasse in vigore il Piano Regolatore del paese. La casa è costruita all’estremità sud del ghiacciaio primordiale e le pietre trovate nell’area lo documentano. A destra della costruzione c’è una tomba mai scavata e, nella stessa area, campeggia una piccola necropoli della civiltà di Golasecca.
Dopo Golasecca ci siamo diretti a Castelletto Ticino località Briccola dove l’archeologo – che ha diretto il museo di Castelletto per trent’anni – ha rinvenuto e scavato delle palafitte del primo uomo del Ticino. Adesso c’è un centro natatorio che guarda Sesto Calende (foto). Ci disse che le “palafitte sulla sponda sinistra erano state erose dal fiume, mentre sulla destra si sono conservate” e sono state scavate, in tempi successivi al primo ritrovamento di cui scriviamo qui sotto, anche dal Nostro.
Era stato il caso che – come scrisse Carlo Carducci, soprintendente alle antichità del Piemonte su ‘Sibrium’ nel 1960 – in occasione della costruzione di un capannone per la rimessa di motoscafi, aveva fatto ritrovare alcuni fittili, al quale seguirono scavi sistematici.
“Dopo la costruzione dell’edificio restava verso monte un pendio naturale lungo circa 25 metri e largo 6 metri e qui si concentrò l’attenzione degli archeologi. Dopo la rimozione di uno strato sabbioso superficiale (origine morenica), apparve un secondo strato più fino (vegetale) mischiato con qualche frammento fittile di origine romana). A circa un metro di profondità apparvero frammenti pre-romani: ceramica rossastra e poi resti di un ambiente domestico”.
Angelo Vittorio Mira Bonomi ci sottolineò come fosse la prima volta che dalle rive del Ticino apparisse la traccia di un abitato pre-romano dove, per di più, la vita, stando alla stratigrafia che si è riscontrata nel tempo, sembrerebbe fosse durata per un tempo incalcolabile, anche il relazione al ritrovamento di schegge di selce rossa e scorie di ferro deformate dal fuoco. ‘Documenti’ archeologici che rimandano a tremila anni fa.
FOTO 1 – La casa di Golasecca progettata dall’arch. Angelo Vittorio Mira Bonomi; 2 – Il capannone per la rimessa dei motoscafi che permise di individuare l’antico abitato; 3 – Il pendio naturale in territorio di Castelletto (si nota anche la rimessa dei motoscafi) visto da Sesto Calenda; 4 – Carta topogtafica del sito