TURBIGO – Due medici che tutti conoscono in paese vanno in pensione alla fine dell’anno. Si tratta di due figure storiche turbighesi che vogliamo tratteggiare brevemente ricordando anche il loro impegno sociale e politico.
Il dottor Severino Menaspà l’abbiamo conosciuto da bambino, circa sessant’anni fa, quando abitavamo nello stesso cortile del palazzo De Cristoforis. Il suo successivo impegno sociale è presente nella memoria degli sportivi che lo hanno visto sempre presente alle manifestazioni nelle quali metteva a disposizione le sue professionalità. Poi, nelle elezioni amministrative del 16 novembre 1997 entra a far parte della lista ‘Progetto Turbigo’ guidata da Francesco Goi che vince le elezioni comunali con 1650 voti e Severino assume la carica di assessore. Ritorna in campo nell’ottobre 2013 alla guida del Comitato ‘No alle bioballe’ insieme a Daniele Gritti, iniziativa che costringe l’Amministrazione Comunale a rinunciare ad impiantare una centrale a bio-masse in Viale Lombardia.
La vicenda professionale del dottor Bruno Antonio Perrone inizia quando assume la reggenza della condotta del dottor Giampiero Cabrini che si era insediato nel 1943 in sostituzione del dottor Ajmone. Figlio di Giacomo, un maresciallo pilota che abbiamo conosciuto una ventina di anni fa nel corso di una manifestazione. Pieno di ricordi, Giacomo Perrone era stato in forza al ‘Campo della Promessa’ e conosciuto il ‘collega’ Luigi Caroli ‘perduto’ nei cieli di Pantelleria il 30 aprile 1943. Desiderava che fosse ricordato e l’Amministrazione Comunale accoglie la sua ‘supplica’ il 2 giugno 2011 inaugurando una lapide alla memoria.
Bruno Perrone, laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Milano, Medico M.M.G. in Turbigo è un esperto di Medicine naturali. Già assessore a Turbigo negli anni Novanta si ripresenta nella lista di centrodestra nel maggio 2011 riuscendo eletto. Assume la carica di Vicesindaco e assessore alla Cultura nella prima Amministrazione di Christian Garavaglia per poi decidere di non presentarsi più nella seconda.
Rendiamo grazie ai nostri due medici per ‘i meriti acquisiti nel loro stato di servizio’ augurando ogni bene.