BUSCATE – All’interno della mostra ‘Immagini di Resistenza’ allestita presso la sala civica Angelo e Roberto Lodi di Buscate (dal 17 al 25 aprile) è previsto un incontro, alle ore 21 di lunedì 17 aprile 2023, con Adolfo Serafino, nipote dell’eroico partigiano combattente – di cui porta lo stesso nome – il cui padre Luigi fu direttore della Sacpa negli anni del Ventennio ed abitò a Buscate, come scriviamo più precisamente qui sotto.
Una trentina di anni fa, mentre eravamo intenti a consultare l’Archivio Comunale per la stesura di ‘Contadini, Filandaie, Conciatori’ ci capitò in mano una delibera del 23 febbraio 1946 in cui la locale Via Impero veniva denominata Via Giuseppe Mazzini. Nella delibera si diceva anche che precedentemente la Via era dedicata alla memoria di Adolfo Serafino, figlio del direttore della Sacpa, partigiano, residente a Buscate, morto in combattimento il 4 novembre 1944 a Frossasco (Torino). La Prefettura, al tempo, non permise la dedicazione della Via, in quanto non era trascorso il decennio previsto dalla legge. Fu solamente nel 1995, proprio in relazione al rinvenimento della delibera, che all’Amministrazione Comunale fu riproposta la questione della memoria. Fu interpellato l’Istituto Storico della Resistenza del Piemonte che inviò la seguente documentazione:
ADOLFO SERAFINO (nella foto) prese parte alla lotta clandestina, prima nella zona di Massa Carrara e in seguito in Piemonte dove combatté nelle file della divisione ‘Val Chisone’ della quale divenne Capo di Stato Maggiore. Morì in Combattimento a Frossasco il 4 novembre 1944.
Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
“Ufficiale degli Alpini, dopo l’armistizio si impegnava nella zona di Massa Carrara. Ritornato in Piemonte organizzava le prime formazioni partigiane delle valli pinerolesi. Nel novembre 1944, circondato da forze soverchianti, si poneva alla testa di alcuni ufficiali decisi, pur essendo consci del supremo sacrificio, a resistere fino all’estremo per ritardare l’avanzata del nemico e consentire di mettere in salvo uomini e armi. Impegnato il combattimento, dopo varie ore di lotta, esaurite le munizioni, nell’estremo tentativo di aprirsi un varco con le bombe a mano, veniva falciato dal fuoco nemico unitamente agli altri ufficiali, attirati dal suo sublime esempio di eroismo. Il suo nome è divenuto leggenda in tutta la Val Chisone ed alla sua memoria fu intitolata la divisione partigiana ‘Serafino’ che combatté nella stessa valle fino alla Liberazione”.
Adolfo Serafino era nato a Rivarolo Canavese (Torino) il 31 maggio 1920. Il padre Luigi era ingegnere e insieme alla moglie Italia Barbaro venne a Buscate a dirigere la conceria Sacpa. Il figlio Adolfo conseguì la maturità classica al Collegio Militare di Milano, poi frequentò l’Accademia di Modena e ne uscì con il grado di Sottotenente (1940). Scelse la militanza partigiana in un gruppo apolitico per opporre attiva resistenza alla dittatura nazifascista.
(Il testo è stato tratto da: GIUSEPPE LEONI, Fascisti, Partigiani, Repubblichini nel Castanese – la seconda linea gotica (1943-45), pp. 98-99, 2012)