Dalle dipendenze si può guarire. Naturalmente ogni caso va inquadrato nella sua specificità e servono volontà e consapevolezza. Lo dice il dottor Ernestino Gola, direttore del dipartimento dipendenze della ex Asl Mi1. Oggi collocato nell’agenzia per la tutela della salute della Città Metropolitana, in attesa che vengano meglio pianificati gli aspetti organizzativi di questo settore che è oggetto anche di una revisione amministrativa.
“Negli ultimi anni – spiega il dottor Gola – abbiamo assistito ad un incremento importante della dipendenza da gioco d’azzardo. Lo scorso anno sono stati ben duecento gli utenti presi in carico dal servizio, nella sola ex Asl Mi1, e 99 nella sola ASST Ovest Milano, il territorio che copre il magentino. Finalmente cominciamo ad equiparare la dipendenza da gioco alle altre dipendenze”. Mentre nel caso delle dipendenza da stupefacenti o alcol la terapia sarà anche farmacologica oltre che psicologica, nel caso della dipendenza da gioco d’azzardo sarà quasi esclusivamente psicologica. “Parliamo di una patologia vera e propria – aggiunge il dottor Gola – che ha portato alla distruzione totale della sfera affettiva e lavorativa delle persone che ne vengono colpite”.
Caso a parte resta la dipendenza da alcol gestita dal Noa di Abbiategrasso, anche per il magentino. “Per gli alcolisti – continua il medico – il problema è quello della dipendenza da una sostanza psicoattiva che però, a differenza delle altre, è legale”. Tutto questo comporta che l’alcol viene non solo accettato, ma in certe occasioni incentivato. Il dottor Gola aggiunge che, in termini di numeri assoluti, la percentuale di coloro che dipendono da alcol è elevatissima. Molto più elevata rispetto alle altre dipendenze. “Gli effetti sono devastanti soprattutto per i ragazzi – conclude – Il magentino non si discosta dai dati che abbiamo a disposizione a livello regionale. Abbiamo stimato che circa il 14 per cento dei giovani tra i 15 e i 24 anni nell’ultimo anno abbiano consumato, in maniera associata, cannabis, tabacco e alcol”.