“E’ con grande soddisfazione che annunciamo l’assegnazione di quattro alloggi comunali, debitamente ristrutturati e messi a norma, a famiglie della nostra comunità in situazione di grave disagio economico”. Interviene così Dario Tunesi, Sindaco di Santo Stefano Ticino, alla conferenza stampa per l’annuncio della chiusura del bando destinato all’edilizia residenziale pubblica. “Ci siamo trovati davanti a una situazione, per quanto riguarda questi alloggi, di grave degrado e abbandono, nonché di forte morosità diffusa”, prosegue Tunesi, “abbiamo quindi, in primis, concordato con le famiglie coinvolte una nuova modalità di pagamento, per aiutarli, e abbiamo investito per riqualificare questi alloggi. Dopodiché, abbiamo aperto il nuovo bando per l’assegnazione. Inoltre questa operazione ha origine dal riscatto di un alloggio, che ci ha permesso di avere i fondi necessari. Grazie al nostro monitoraggio costante, la morosità dei pagamenti si è ridotta, nell’anno 2015, di circa il 50%. Abbiamo realizzato tutto questo,” Conclude Tunesi, “in tempi brevi e raggiungendo con successo il nostro scopo: l’amministrazione si è messa a disposizione per venire incontro ed aiutare questi concittadini in difficoltà, e l’ha fatto con efficienza e instaurando un dialogo costante con tutti i soggetti coinvolti”.

EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, OLDANI: SODDISFAZIONE PER L’ASSEGNAZIONE DI 4 ALLOGGI COMUNALI, ANCHE GRAZIE ALL’UTILIZZO DI METODI E GRADUATORIE AGGIORNATE

“Ringrazio tutti gli uffici, il consulente Dott. Di Gloria, e tutta l’amministrazione comunale per l’ottimo lavoro svolto”. Interviene così Lisa Oldani, Assessore ai Servizi Sociali di Santo Stefano Ticino, alla conferenza stampa per l’annuncio della chiusura del bando destinato all’edilizia residenziale pubblica. “Abbiamo fortemente voluto questo bando, per rispondere in maniera concreta ed efficace ai bisogni della cittadinanza. L’ultimo bando per l’assegnazione di alloggi pubblici c’è stato nel 2004: abbiamo quindi modernizzato il sistema, adeguandoci alle graduatorie e alle normative attualmente vigenti in Regione Lombardia. Abbiamo ricevuto 19 domande, di cui 11 valutate ammissibili. L’iter dell’assegnazione è stato attentamente monitorato e si è conclusa con l’assegnazione a quattro famiglie di altrettanti alloggi. Infine”, conclude Oldani, “abbiamo deciso di tenere due alloggi liberi, nel caso si presentassero gravi emergenze abitative. Tutto il nostro lavoro è stato attento a tutelare i bisogni dei nostri concittadini, ma anche ad attrezzarci per affrontare sfide future”.

L’Assessore Oldani ha poi voluto indirizzare un ringraziamento particolare a Regione Lombardia, per aver fornito i parametri del regolamento ERP aggiornati e un assistenza costante.

il bando assegnazione alloggi erp

Francesco Maria Bienati

Chi è Francesco Maria Bienati, innanzitutto… uno che fino qui ha vissuto e, a suo modo, vuole continuare a vivere. Come ha fatto finora, seguendo quello che la vita gli offre tentando di carpirne l’attimo. Lo stesso attimo che l'ha portato a intraprendere la strada del giornalismo: nel 1993, seduto su un muretto nei pressi dell’ospedale di Mostar, con la colonna sonora dei colpi di mitragliatrice, accorgendosi che c’era bisogno d’informare per sensibilizzare il mondo che c’era una parte di mondo che soffriva. Cosi, da appassionato fotoamatore diventa Giornalista (mi piace definirmi Fotoreporter). La mia sensibilità mi porta a proseguire l’esperienza bosniaca in altri paesi in guerra: Albania, Israele, Sudan. Altri reportage li realizzo in Togo, Egitto, Tunisia, Benin. In questi anni collaboro alla fondazione di due Onlus, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e Il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Dopodiché mi butto nell'imprenditoria, fondo una ditta di Autotrasporti internazionali che mi permette di girare per la vecchia e nuova Europa. Continuando a documentare in maniera personale le cose e le storie che vedo. Sono cofondatore dell’Associazione Amici di Mons. Macram, Vescovo Sudanese operante nella sua terra. Oggi continuo a seguire l’attimo: ho deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.