TURBIGO – Il platano monumentale con le ‘braccia’ rivolte al cielo richiama l’attenzione del vecchio turbighese che incontriamo casualmente in Via Volta e, quando ci si conosce da sempre, non sono necessari preamboli. Mi dice, prima ancora di un cenno di saluto, come se ci fossimo visti ieri mentre sono passati anni: “Vengo spesso qui, specialmente in primavera, a salutare il mio ‘platano’ e ogni volta mi emoziono. E’ una pianta maestosa, avrà duecento anni, la più bella di Turbigo!” Gli rispondo dicendo che preferisco i due Cedri del Libano secolari che fanno da quinta al ‘suo’ platano e ci allontaniamo lentamente senza aggiungere più nessuna parola…
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