Oggi è stato ricordato il giornalista Mariano Medda, che ci ha lasciati prematuramente all’età di 35 anni nel 2016 a causa di un incidente in moto.
La Sala Consiliare era gremita di avventori che hanno voluto partecipare alla mostra delle sue bellissime foto di viaggio. Foto fatte soprattutto in Africa, di bellissimi animali esotici fotografati insieme alla sua compagna (presente all’evento), ed ogni immagine con una didascalia a raccontare il momento, con le sue parole, quelle di Mariano. A prendere la parola per primo, il Sindaco Marco Invernizzi, il quale è potuto rimanere poco (scusandosi molto, a causa di un impegno precedentemente preso), che ha così commentato: “Mi piace molto questo modo di ricordare Mariano. Attraverso le sue foto e i suoi scritti, quindi attraverso i suoi occhi“. La sensazione era proprio quella di vedere le cose del mondo come lui ce le ha lasciate, e Invernizzi ha continuato: “sono convinto che queste tracce che ognuno di noi lascia su questa Terra, facciano sì che la nostra vita non finisca lì, dove finisce la nostra via fisica“. Poi hanno parlato i suoi amici, tra cui Matteo Riccardi, il quale ha spiegato che sono state selezionate 20 tra le foto di Mariano da esporre, dal suo viaggio in Sudafrica. Con lui aveva un comune la passione per la musica, e ci ha raccontato i suoi ricordi. Per tutto il tempo, scorrevano sullo sfondo diapositive delle foto di Mariano.
Ha parlato il fratello Francesco, il quale ha spiegato che si vorrebbe fondare un’associazione ma che si sta cercando di sondare il coinvolgimento delle persone, che è paso, ad ora, molto forte. Comprando le foto del ragazzo, presenti in diversi formati, il contenuto andrà devoluto in beneficenza al Comitato Maria Letizia Verga (per lo studio e la cura della leucemia del bambino) in quanto anche Mariano da piccolo, ha avuto questa malattia. Ha parlato anche l’amico Elia, che si è commosso e ci ha fatto commuovere, dicendo che è grazie a Mariano se noi siamo lì riuniti, che era un ragazzo molto amato e lo ha dimostrato la grande partecipazione alla mostra. Con l’auspicio che sia solo un inizio di incontri in suo ricordo, ci si è salutati, guardando ed acquistando le sue foto e fotolibri per ricordarlo con dolore ma in modo comunque vitale, perché “è vivo chi non viene dimenticato nella memoria di chi resta“. La mostra è aperta sino a domenica.