Giornata particolare quella di ieri, una di quelle da ricordare e raccontare. L’arrivo dei nostri amici di Herrin, una cinquantina di giovani e diversi adulti al seguito che alle quattordici, circondati dall’affetto di molti cuggionesi ci hanno raggiunto in Villa Annoni, accolti dalle note festose della banda, dagli abbracci di molti di noi e dai ragazzi di Basket Cuggiono che ritrovavano chi li aveva ospitati due anni fa nella loro trasferta americana. Sulla scalinata della Villa il discorso ufficiale di benvenuto della nuova sindaco Maria Teresa Perletti, le foto di rito, in un clima di emozione e di entusiasmo che si percepiva in questa bella giornata di sole. Nel chiostro impavesato da bandierine americane, gli infaticabili amici del museo, li attendevano con granite da loro prodotte al momento, mentre i volontari del centro sociale davano loro manforte con bibite fresche per mitigare il caldo dell’ora. A far da cornice una mostra fotografica e pittorica di Mattia Lassini e Megan Stanley ispirata alla nostra emigrazione e dimostrazioni di Ernestino il cercatore d’oro nel Ticino.
Iniziava subito dopo il loro tour nel paese con le tappe obbligate, accompagnati dalla guide culturali: la basilica, con alcuni ardimentosi saliti sul campanile, il cimitero dove ritrovavano i tanti nomi a loro familiari in terra d’ America, l’Ecoistituto dove un Ernesto Milani in gran spolvero li intratteneva in una lectio magistralis sulla storia della nostra migrazione. Poi il ritorno in Villa con le visite al museo civico e al parco mentre il nostro corpo musicale e quello di Herrin davano gli ultimi ritocchi alla preparazione del concerto che avrebbero tenuto subito dopo. Già, il concerto di queste due realtà che avevano trovato modo di coordinarsi in questi mesi, nonostante gli ottomila chilometri che li separavano e che di lì a poco ci avrebbe stupito per la ricchezza dei temi musicali e per la bravura degli esecutori diretti dai due maestri, il nostro Mauro Berra e J.T. Louis della banda di Herrin.
Un chiostro stracolmo dove agli inni nazionali hanno fatto seguito pezzi di musica classica, operistica col sempre bravo Alberto Fraschina e concertistica dove l’amalgama dei due gruppi veniva esaltata dal sapiente arrangiamento dei maestri. E poi la sorpresa. Un fuori programma del coro di Herrin, una trentina tra ragazzi e adulti che hanno eseguito coralmente pezzi che a molti dei presenti hanno ricordato i loro vent’anni: Proud Mary, Good Vibrations, Blowin in the wind, tanto per citarne alcuni e una indimenticabile Imagine a suggello di quella fraternità tra i popoli che ieri vedeva anche lì realizzarsi un suo tassello. Poi nuove esecuzioni bandistiche con un finale emozionante dal forte contenuto simbolico. Su un sottofondo musicale dalla delicata armonia, la lettura di passi della vita di Martin Luther King e del suo “I have a Dream”. Non poteva concludersi meglio questo abbraccio tra Cuggiono e Herrin all’insegna della fraternità tra i popoli.
Dieci ragazzi si fermeranno questa settimana ospiti di famiglie cuggionesi. Facciamoli sentire a casa loro. Un grande ringraziamento a tutti coloro che si sono prodigati per la buona riuscita dell’iniziativa di ieri: in primis agli amici di Herrin e in modo particolare a Michaelann Stanley, anima di questa trasferta, alle associazioni partecipanti che ancora una volta hanno dimostrato come la collaborazione fa la differenza ed è quel grande valore da far crescere sempre di più, alla amministrazione comunale, e “last but not least” a chi ha sostenuto l’iniziativa Cosmel srl e Dam sport.