TURBIGO – Scavando in internet Luigi Scotti ha rinvenuto alcuni atti dell’asta giudiziale che l’Imperial Regia Prefettura di Busto Arsizio fece il 13 febbraio 1832 dei beni pignorati al marchese Luigi Erba Odescalchi, tenente del reggimento del re d’Inghilterra. La vendita ‘a corpo’ finì nelle mani del marchese Tomaso De Cristoforis-Piantanida (che già ne possedeva la terza parte a seguito di un atto notarile del 22 ottobre 1830, rogato Fassi) che in tal modo si insediava nella ‘casa di villeggiatura’ di Turbigo.
Luigi Erba Odescalchi (1799-1871), quinto marchese di Mondonico e terzo principe di Monteleone aveva sposato Barbara Piatti e aspettato che morisse il padre Antonio (1750-1832) per vendere tutta la ‘possessione’ turbighese ricevuto in dote dalla moglie.
Sono 36 i capitali di beni e caseggiati che tratteggiano quella che fu la Turbigo d’inizio Ottocento, prima che vi attecchisse l’industria. Nelle due pagine della Gazzetta Ufficiale della I.R. Prefettura, non di facile lettura (che pubblichiamo) sono indicati i proprietari coerenziati con le proprietà in vendita degli Erba Odescalchi. Sono i Lampugnani, Gené, Combi, Mira, Mainardi, Bonomi, Oriani, Tizzoni, Camporini, Acerbi, Caccia, Cavajani, Bussola, Aspesi, Branca, Colombo, Bovara, Ottolini, Rogorini, Gatti, Monti, Gualdoni, Luogo Pio di Santa Corona, Mozzoni, eredi Falchignoni, Mazzucchelli. Alcuni di questi cognomi fanno capolino nel cimitero civico, altri sono scomparsi. Nell’atto i beni sono indicati come ‘terreno aratorio’; ’Prati di terra uniti’ parte a vigna, aratorio semplice e pascolo, brughiera e bosco; ‘aratorio moronato’; ‘Vigneto’; ‘Campi aratori’; ‘terreno a vigna’; ‘terreno a prato’; ‘Corpo di prati con case’; ‘Praticello asciutto’; ‘Prati adacquatori’ con annesso pascolo; ‘Corpo di prati’ con annessi boschi, zerbi e casa con orto, coerenze a Levante con Naviglio Grande a mezzodì con Strada Provinciale; Casa civile con giardino, mappale 268 di circa 14 pertiche (il probabile futuro palazzo de Cristoforis); Casa denominata ‘il Castello’ e altri casamenti rurali; Casa alla ‘Bettola’ e altre ancora.
Compaiono nella vendita giudiziale toponimi antichi, quali il torrente Arno e il Naviglio Grande, ma un dato interessante sono le circa duemila pertiche e più di bosco comprese tra la roggia del Molino e il Ticino oltre ad una serie di diritti antichi.
FOTO Lo stemma degli Odescalchi e le due pagine della gazzetta dell’I.R. Prefettura di Busto Arsizio