TURBIGO – Il Naviglio Grande inizia il suo percorso a Tornavento, tramite la ‘Paradella degli Spagnoli’: una piattaforma inclinata di lastroni di serizzo, tenuti assieme tramite agganci in ferro piombati, che devia le acque del fiume verso la presa del Naviglio. Il varco libero verso la sponda piemontese (a destra della foto) viene detto ‘Bocca di Pavia’, perché lì venivano indirizzate le barche che scendevano verso Pavia. Il Naviglio, invece, portava le merci e i passeggeri a Milano. Lo spartiacque all’incile viene invece chiamato ‘Sperone’, evidente nella foto che pubblichiamo.
CASA DELLA CAMERA. In corrispondenza della presa del Naviglio c’è la ‘Casa della Camera’, una dizione presente nelle carte sette-ottocentesche. Istituita probabilmente in epoca sforzesca la ‘Casa della Camera’ era il luogo preposto a vigilare sulla derivazione delle acque dal fiume e al controllo del transito dei barconi. Una vecchia dicitura murata indicava il 1177 quale anno di inizio dello scavo del Naviglio Grande, mentre gli studiosi spostano la data a due anni in avanti. E’ poco noto che, accanto alla ‘Casa della Camera’ sorgeva l’oratorio di S. Antonio che i documenti dicono “a prope Ticinum et Navigium, quod unicum habet altarem (Archivio Arcivescole, Pieve di Gallarate, vol. XX).
Oggi, il Naviglio Grande inizia a Turbigo in quanto gli interventi eseguiti nel Novecento (canalizzazioni a scopo industriale) hanno fatto sì che un tratto dell’originario tracciato (Al Naviri Vecc con i suoi dieci sfioratori), divenuto di proprietà Enel, sia stato lasciato all’azione della natura rigogliosa che lo sta assimilando alle sue regole.