La visita del Ministro dell’Interno Matteo Salvini a Nerviano mi ha fatto riflettere un po’. E’ il Ministro dell’Interno: non si occupa di bilancio e di economia, ma della sicurezza degli Italiani, però vederlo arrivare oggi a Nerviano a bordo di una macchina tedesca, mi ha fatto sorridere amaramente.
La domanda che mi è subito sorta è : “usare un’Alfa Romeo Stelvio, promuovendo il nostro Made in Italy, sminuirebbe il valore politico del nostro Ministro? Forse è stato solo un caso che lui, amante della Madre Russia, non sia arrivato a bordo di una Moskvič 426?”
Battute a parte, anche queste piccole cose fanno amare o no un politico. Alla domanda di una giornalista locale sul perché fosse venuto a Nerviano ha risposto: “sono qui per sostenere i nostri Sindaci leghisti , esempio di correttezza politica, trasparenza e risparmio”. Beh io oso: “acquistare macchine italiane non crea posti di lavoro?”
Non so se Salvini leggerà questo articolo, non so se risponderà, non so se il Vice Ministro all’Economia Massimo Garavaglia darà indicazioni sull’acquistare prodotti italiani ai suoi amministratori.
Rifletto e mi rispondo da solo: “l’esempio deve sempre partire dall’alto! Comunque a me l’Alfa Romeo Stelvio piace!”
Un po’ di Storia dell’auto Italiana.
Qui sotto la storia di un carteggio tra Benito Mussolini e l’Ing. Nicola Romeo, si parlava di auto e di Made in Italy. Propongo i due documenti originali dell’epoca.
Scambio di lettere rovente, datato 1926, tra il dittatore e l’ingegner Nicola Romeo: «SulIe nostre Alfa Romeo: il magneti, l’orologio e la tromba sono stranieri»
Si può trovare online un vecchio carteggio tra l’ingegner Nicola Romeo e Benito Mussolini. Il dittatore il 9 giugno 1926 scrive all’ingegnere, di aver provato a guidare, con soddisfazione, un’Alfa Romeo ma di aver scoperto che montava troppi pezzi stranieri.
Romeo non si fa impaurire però dal Duce e gli risponde per le rime: «Grazie per il richiamo che, se non meritato, mi da tuttavia l’orgoglio di essere ricordato dal Duce».
Le Lettere: